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Delizie in Giardino

~ esperienze in verde

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Filosofia del camminare

07 domenica Set 2014

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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Andare a piedi, Filosofia del camminare, Frédéric Gros, Kant Gandhi, Nietzsche, Rimbaud

andare_a_piedi_filosofia_del_camminare

Mi piacerebbe osservare dal di fuori la mia camminata, la mia andatura, come in una ripresa video fatta a mia insaputa, mentre mi sposto da una parte all’altra del mio spazio, lungo i sentieri del quotidiano. Chissà che tipo di camminatore scoprirei… Un camminatore instancabile come lo deve essere stato Nietzsche, che amava le alte vette e anche il mare, dove si viene schiaffeggiati da un vento che impone di rimanere desti, oppure come Rimbaud, il quale più che camminare, fuggiva…

Sarebbe, la mia, una camminata malinconica, alla Nerval, o disciplinata come quella di Kant? O sarebbe un po’ di tutte queste messe insieme? O nessuna di queste? Quante camminate mi appartengono?

Ho portato numerosi libri con me in giro questa estate (leggo quasi solo in vacanza, ormai). Tra tutti mi ricorderò di un libricino di filosofia (Andare a piedi – Filosofia del camminare, di Frédéric Gros, docente universitario di filosofia a Parigi). E mi ricorderò anche di questa mia camminata estiva, più rilassata che nelle altre stagioni, e cercherò di portarmela dietro in città, e di attivarla, quando il ritmo serrato degli impegni quotidiani cercherà di farmela dimenticare.

Segnalibro 

  • Cap. 3. Perché sono un così buon camminatore (Nietzsche)
  • Cap. 5. Lentezza
  • Cap 24. Mistica e politica (Gandhi)

 

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GIVERNY il giardino di Monet

07 lunedì Lug 2014

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino, Viaggi in giardino

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Alice, Dominique Lobstein, Giverny, Impressionisti, Jean Pierre Gilson, Monet, Sky Arte

Giverny_il_giardino_di_Monet

Meno male che con la mente si può fuggire dove si vuole. Così da tenere a bada questo bruciante desiderio di raggiungere i luoghi dei propri sogni… L’estate li accende con la forza dirompente dei gialli e degli aranci di cui si colora la mia vista. Che il bianco dei gelsomini e l’azzurro dei plumbago possano riuscire sempre a riportare la quiete…

Nel giardino di Monet, a Giverny, un villaggio della Normandia a 75 km da Parigi, i colori dovevano esserci proprio tutti. Magari amche mescolati tra loro senza criteri che seguissero le varie teorie sul colore, le quali impongono accostamenti cromatici che rendono più gradevole tutto l’insieme. L’importante era piuttosto che creassero grandi macchie, così piene da poterci riempire una tela… Poco male se il pittore, colto da un improvviso scatto d’ira, rovinasse il lavoro eseguito lacerando quella e le altre tele che gli capitavano a tiro in uno degli atelier in cui si rinchiudeva per giorni. Bastava la notizia di una spedizione di sementi appena arrivata, dei nuovi vasi di papaveri, ninfee da far acclimatare, e sulla casa di Giverny tornava la tranquillità. E così si ricominciava a piantare, tutti insieme, Monet, i due figli, la compagna Alice e i sei figli di lei.

Alice… Sky Arte dà voce alle parole del suo diario in uno speciale intitolato Il giardino di Alice, appunto. Quanta forza per stare accanto ad un artista spesso intrattabile, ma quanta gioia nell’accompagnarlo insieme ai figli nella creazione di un giardino tra i più ammirati degli ultimi decenni, a partire dal 1980, quando è stato aperto al pubblico, e da allora meta di appassionati di tutto il mondo.

In attesa di un’estate così infuocata da non trattenermi dal mettermi sul primo aereo alla volta della Normandia per farne una personale esperienza, assaporo questo giardino nel meraviglioso libro di Dominique Lobstein, corredato dalle  splendide fotografie di Jean Pierre Gilson, che è tornato a visitare il giardino di Monet più e più volte, per vederlo cambiare con le stagioni, sorprendendosi ad ogni nuova fioritura e cogliendone delle visioni (impressioni!) con lo stesso atteggiamento che doveva essere stato dell’ideatore, o meglio, del pittore del proprio giardino.

 

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Il giardino di Maria Antonietta in un libro di Elisabeth De Feydeau

29 mercoledì Gen 2014

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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Belvedere, English Garden, erbario, French Garden, Hamlet, Luigi XVI, Maria Antonietta, Petit Trianon, Temple of Love, Versailles

From_Marie_Antoinette_s_Garden

Si poteva essere regina di uno dei paesi più influenti d’Europa del diciottesimo secolo e contemporaneamente provare estremo piacere nell’affondare le proprie mani nella terra, non permettendo che un singolo fiore appassisse senza che vi si fosse posato il proprio sguardo. Accadeva nella Francia di Luigi XVI, a Maria Antonietta sua consorte. E in effetti, la vita della più famosa regina di Francia, giunta alla reggia di Versailles appena quattordicenne, trascorse tra mille contraddizioni, che la portarono anche in giardino a dividersi tra il desiderio di ricreare uno stile di vita semplice, campagnolo, che le ricordasse la sua infanzia in Austria, e la necessità di spendere ingenti somme di denaro per far fronte a tale progetto.

Il Petit Trianon e il parco circostante, a cui ci si riferisce come al giardino di Maria Antonietta, le fu donato da Luigi XVI nel 1774: A te che ami così tanto i fiori, dono questo bouquet. Un bouquet che divenne da subito il suo rifugio dal mondo, o almeno da quella vita di corte che tanto detestava. Un allontanamento che lei stessa si impose, e che più avanti le sarebbe costato caro…

From Marie-Antoinette’s garden, di Elisabeth De Feydeau, fornisce una descrizione molto dettagliata del giardino di Maria Antonietta. Sottoforma di erbario, corredato da schede botaniche e illustrazioni del diciottesimo secolo, e costruito secondo i progetti di Richard Mique, architetto della regina, il libro accompagna il lettore lungo la storia e la bellezza di un giardino pieno di fascino. Attraverso i viali formali del French Garden e i sentieri sinuosi dell’English Garden, dopo una sosta presso il Belvedere e un’altra al Temple of Love, si è condotti finalmente all’Hamlet (l’Hameau de la reine), voluto fortemente da Maria Antonietta, un vero e proprio villaggio rurale, dove ella si sentiva davvero libera dalle costrizioni imposte dalla vita a palazzo.

Numerosi nel libro gli aneddoti legati alla vita pubblica e privata della regina. Tutti rimandano alla sua grande passione per i fiori, di cui amava molto adornarsi, così come documentato dai numerosi dipinti che la ritraggono. Anche nei tristi giorni della reclusione, i fiori che Madame Richard, moglie del custode, le portava ogni mattina riuscivano a recarle sollievo e distoglievano i suoi pensieri dal destino che l’attendeva.

Maria Antonietta era molto affascinante e intelligente. Sebbene la storia ce la restituisca anche come donna frivola, irresponsabile e assetata di lusso, il libro di  Elisabeth De Feydeau contribuisce sicuramente a farcela amare, o almeno perdonare, non solo per l’eredità di un giardino che ha lasciato a tutti coloro che vogliono ammirarlo, ma per quel suo sporcarsi le mani tra nuove semine e trapianti che è tanto comune a tutti noi che abbiamo fatto del verde la nostra più grande passione.

illustrazione_botanica_viola_odorata

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Sweet Peas for Summer – Laetitia Maklouf

03 martedì Set 2013

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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blossomzine, Laetitia Maklouf, Smalto rossetto e pollice verde, Sweet Peas for Summer, The Virgin Gardener

Sweet Peas for Summer - Laetitia Maklouf

E’ sempre un piacere leggere Laetitia Maklouf! Lo è stato con il suo primo libro, The Virgin Gardener (Smalto, rossetto e pollice verde, il titolo in italiano) e lo è con il secondo, Sweet Peas for Summer (sembra proprio che questa volta non sarà tradotto in italiano, come la stessa autrice mi ha rivelato tempo fa).

In questo secondo libro, l’autrice racconta la sua esperienza di creazione di un giardino, il suo primo giardino, dopo dieci anni di pratica di giardinaggio in vaso. E lo fa dividendo lungo i mesi dell’anno progetti semplici da realizzare anche per chi in giardino è alle prime armi.

Lo stile è quello di sempre, scorrevole e divertente, fresco e leggero, in un mix di informazioni, spunti e riflessioni di una garden writer che trasmette come pochi il piacere e l’entusiasmo nel fare giardinaggio!

Blossomzine, novità editoriale per la quale ho il piacere di scrivere e che sta riscuotendo un crescente interesse sia in Italia che all’estero, dedica nell’ultimo numero (autunno 2013) un articolo a Laetitia Maklouf ed alle sue esperienze. Vi invito a leggerlo: scoprirete come da una bustina di semi può nascere una grande passione…

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LUCE D’ESTATE ed è subito notte

09 venerdì Ago 2013

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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Iperarborea, Jón Kalman Stefánsson, LUCE D'ESTATE

luce d'estate ed è subito notte

Se leggerete un solo romanzo quest’estate, fate che sia LUCE D’ESTATE ed è subito notte di Jón Kalman Stefánsson.

A volte nei posti piccoli la vita diventa più grande, a volte la lontananza dal rumore del mondo ci apre al richiamo del cuore, dei sensi, dei sogni. È questo intenso sentire a erompere dalla vita di un paesino di quattrocento anime della campagna islandese, dove la luce infinita dell’estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell’inverno accende la magia delle stelle: l’opinione dell’editore (Iperarborea) è già un invito troppo allettante da rifiutare, ma la lettura di questo romanzo supera ancor più le aspettative.

Ogni parola al suo posto, maestria di un romanziere che è anche poeta (e si sente!), descrizioni di eventi e di personaggi che si lasciano subito amare da noi che ce ne stiamo al di qua di quel loro mondo, così magico, così reale. Storie che cominciano e finiscono l’una nell’altra con una sorprendente fluidità; la poesia e l’ironia che convivono perfettamente alimentandosi l’una dell’altra; le pennellate di una realtà che diviene spesso quadro surreale…

Un romanzo tutto da gustare, proprio come farebbe quel Dio che si sistema nella cuccetta dietro i sedili del camion di Jakob, tira la tendina e si rilassa dalle tribolazioni del mondo, dalla logorrea eterna degli angeli, ascolta il mormorio del motore, le conversazioni di Eygló e di Jakob, magari canticchia sottovoce insieme ad Ási í Bae e a Elvis Presley […]. E il chiarore sui monti e la strada e le nubi e i fossati e le case e i fiumi e loro due sono così belli.

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Nel bosco giardino (di Carlo Pagani e Mimma Pallavicini)

14 martedì Mag 2013

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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Carlo Pagani, le stagioni del maestro giardiniere, Mimma Pallavicini, Nel bosco giardino

Nel bosco giardino - Carlo Pagani e Mimma Pallavicini

Non ci sono fotografie in questo libro (Nel bosco giardino – Carlo Pagani e Mimma Pallavicini – Cairo editore), eppure è come se in ogni pagina ce ne fossero a decine, tale è la potenza narrativa di questo diario di Carlo Pagani che, attraverso lo stile fluido e pulito di Mimma Pallavicini, già dalle prime righe non fa alcuna fatica a convincerci che

Si può vivere di cose semplici a contatto con la natura e sentirsi molto felici

Questo è il messaggio che Carlo Pagani trasmette con il racconto delle sue passeggiate attraverso il suo bosco giardino, degli incontri con i suoi piccoli abitanti e delle sue esperienze di maestro giardiniere che, tra i tanti impegni quotidiani, trova anche il tempo di ‘fare politica’ avviando i bambini alle conoscenze del mondo della natura.

Carlo Pagani, venti anni fa, decise di progettare orto e frutteto all’estremità del suo bosco, lontano dalla strada e dalle case. Questo avrebbe comportato un evidente disagio, costringendolo ad attraversare ogni mattina il bosco, lungo tutta la sua lunghezza. Solo così però avrebbe avuto la possibilità di osservare, e di capire quello che accadeva in natura. E di cose, in questi anni, Carlo Pagani ne ha capite tante, e in questo suo ultimo libro ce le racconta, così, semplicemente. E noi non possiamo che essergliene grati!

Degli stessi autori, Le stagioni del maestro giardiniere. Leggete qui la recensione.

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Le stagioni del maestro giardiniere (di Carlo Pagani e Mimma Pallavicini)

15 martedì Mag 2012

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino, Uncategorized

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Carlo Pagani, le stagioni del maestro giardiniere, Mimma Pallavicini, Vallardi

Se volete un consiglio, questa primavera regalatevi Le stagioni del maestro giardiniere (ed. Vallardi) e di consigli ne otterrete centinaia! Scritti in uno stile piacevole, leggero, a tratti anche ironico, seppur con la precisione e competenza derivante dalla lunga esperienza di chi per decenni ha praticato l’arte del giardinaggio e si è assunto la responsabilità di ridistribuirla, facendo proprio il titolo di maestro giardiniere, a chiunque voglia fare di quell’arte la propria passione.

Ottima scelta quella degli autori Carlo Pagani e Mimma Pallavicini di suddividere gli argomenti nei tre capitoli: In giardino, Nell’orto, Sul balcone e in casa. A seconda del luogo in cui possiamo esprimere la nostra passione verde, si può dunque sfogliare direttamente la parte che ci interessa senza che sia necessario leggere il resto (il manuale permette di arrivare subito al dunque, tenendo conto dei tempi estremamente ristretti di oggi!). Ulteriore comodità per i lettori: la suddivisione di ogni capitolo nelle diverse stagioni dell’anno: sta per cominciare la primavera e desideriamo coltivare un orticello? Apriamo il libro, andiamo al capitolo ‘Nell’orto’ stagione ‘Primavera’, richiudiamo il libro e siamo pronti per mettere in pratica i tanti consigli di coltivazione per quella stagione. La sensazione che si avverte leggendo questo libro è che mentre noi ci prendiamo cura delle nostre piante, un maestro giardiniere si prende cura di noi, un maestro sempre presente e al quale possiamo ricorrere nei momenti di difficoltà, un maestro giardiniere in un libro che teniamo accanto a noi sul comodino o tra le riviste in cucina. Un libro che tra qualche anno, lo so, sarà tra i più consumati della nostra biblioteca!

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I fiori stagionali

05 sabato Mag 2012

Posted by delizieingiardino in Fiori in giardino, Libri in giardino

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cosmea, cosmos bipinnatus, fiori annuali, fiori stagionali, Mimma Pallavicini, Passione Verde

Come si può resistere ad un libricino con dei cosmos* in copertina? Io ovviamente non ho resistito e l’ho comprato subito! E non solo perchè i cosmos sono tra i miei fiori annuali preferiti, ma perchè l’autrice de I fiori stagionali è Mimma Pallavicini, un’autorità nel campo del giardinaggio! Giornalista e giardiniera appassionata, vanta una grandissima esperienza che mette a disposizione dei lettori, più o meno esperti, nelle sue numerose pubblicazioni (solo qualche mese fa era uscito Le stagioni del maestro giardiniere scritto con Carlo Pagani, un libro di quelli destinati a consumarsi velocemente per il numero di volte che andiamo a consultarli!)

I fiori stagionali fa parte della collana Passione Verde di Vallardi che vede tra i titoli: 12 mesi in giardino, Impariamo a potare, 30 segrati del giardiniere, e molti altri… L’autrice ci conduce alla scoperta dei fiori il cui ciclo di vita dura da una stagione ad un anno e che hanno il notevole pregio di colorare velocemente di infinite tonalità i nostri balconi, terrazzi e giardini. Oltre ad una carrellata di fiori suddivisi per esigenze colturali, vengono presentate idee di progettazione, tecniche colturali generali e di semina in particolare, e ancora una panoramica sull’utilizzo dei fiori annuali nelle decorazioni e in cucina. Di facile (e quindi veloce, e quindi utile!) consultazione. Lo consiglio.

*Cosmos bipinnatus (o Cosmea). Fiore annuale originario del Messico. Di facile coltivazione al sole o a mezz’ombra. Si può ricorrere alla cosmea quando si vuole bonificare un terreno: le radici infatti, lavorano in profondità arieggiando il terreno e assorbendo diversi inquinanti come i metalli pesanti e i concimi chimici. In più i fiori attraggono le api e le farfalle!

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Dai diamanti non nasce niente: il libro di Serena Dandini

14 martedì Giu 2011

Posted by delizieingiardino in Libri in giardino

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Bianca, Come un romanzo, Dai diamanti non nasce niente, Daniel Pennac, Emily Dickinson, fior di loto, Gardenia, ginkgo nano, ibs, Libereso Guglielmi, magnolia, Nanni Moretti, ninfee, rose, Serena Dandina, Yves Klein, zinnie

Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape.

Un trifoglio e un’ape, e l’immaginazione.

L’immaginazione può bastare se le api sono poche.

[Emily Dickinson]

Ooohhhh, finalmente un bel libro! No, veramente! E non perchè io sia un appassionata di giardinaggio (però che sorpresa aver scoperto una Serena giardiniera!): questo libro è un vero piacere leggerlo!

Innanzitutto per i numerosi spunti da cui possiamo attingere per arricchire il nostro giardino. Che dire per esempio, della bio-tinozza per le piante acquatiche… mi è venuta una voglia pazzesca di coltivare anch’io ninfee e fior di loto! Sarà stato il racconto dell’idrorepellenza di quest’ultimo (che ho testato subito sul fiore appena sbocciato della mia magnolia che mi sembrava avere la stessa caratteristica (ce l’ha!)) o il recente giretto al garden center dove ho visto ninfee di tutti i colori… sta di fatto che ormai non riuscirò più a liberarmi di questo desiderio finchè non l’avrò esaudito! Peccato solo che non potrò liberare dei pesciolini rossi nella vasca per proteggermi dalle zanzare (vi ricorderete ormai della mia gattina, taaaaaanto delicata ;-): li mangerebbe in un sol boccone tutti e 2 o 3!), ma si troverà pure un altro rimedio, no?

E che dire delle descrizioni dei personaggi, più o meno noti, legati al mondo green: Libereso Guglielmi e i l suo rapporto con la famiglia Calvino, Yves Klein e la spasmodica ricerca della giusta sfumatura del blu, ma anche il simpatico vicino giardiniere che pianta rose rosse e zinnie multicolori nel giardino della Dandini, contro la sua volontà e i dettami della moda giardiniera…   

Ma soprattutto, “Dai diamanti non nasce niente” è una tale miniera di riferimenti bibliografici che non potete fare a meno di appuntarvi i titoli dei prossimi libri che comprerete (io ne ho già messi tre nella mia wish list su ibs e sono solo all’inizio del libro!). Sembra un po’ leggere “Come un romanzo” di Daniel Pennac (certo che questo scrittore mi è rimasto proprio nel cuore!): una miniera anche quella (non nel campo giardinaggio, però), da cui si parte per uno straordinario viaggio alla scoperta dei grandi romanzi…

Ora vi lascio perchè ho troppa voglia di rifugiarmi in qualche posto (tanto i miei bambini mi troveranno lo stesso! :D) per continuare la lettura, ma prima devo assolutamente rivedere la scena, che la Dandini mi ha ricordato, di Nanni Moretti in “Bianca” che interroga una pianta del suo balcone: “Hai troppo sole, poco sole? Cos’è che vuoi: più acqua, meno acqua… Perchè non parli!?! Rispondi!” :D

Ah,  dimenticavo, se siete curiosi di vedere il giardino di Serena Dandini, potete trovare qualche foto su Gardenia di giugno. Sono sicura che vi innamorerete, come me, del suo ginkgo variegato nano…

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Da Slow Food idee e spunti per un orto sul balcone

08 martedì Feb 2011

Posted by delizieingiardino in Arredo in giardino, Libri in giardino, Orto in giardino, Progetti in giardino, Racconti in giardino

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balcone, consumo consapevole, esigenze podoclimatiche, Il piacere dell'orto, lattuga, ortaggi in vaso, orticoltura sostenibile, orto decorativo, orto educativo, Orto in Condotta, orto tradizionale, orto urbano, pomodori, qualità alimentare, Slow Food

Era già da un po’ che stavo considerando l’idea di inserire tra i fiori del mio balcone anche alcuni ortaggi. Ho sempre coltivato qualche pianta aromatica, ma non di più, sempre trattenuta dal pensiero che coltivare lattughe e pomodori fosse troppo impegnativo per i miei tempi.

Poi l’altra sera mio marito è rientrato con una pubblicazione Slow Food molto interessante…

Dopo essermi naturalmente impadronita del libro, ignorando completamente le proteste di mio marito ;-), ho maturato l’idea che un piccolo orto, anche minuscolo, mi piacerebbe averlo davvero. E poichè un giardino sotto casa non ce l’ho, ho pensato che un orticello sul mio balcone starebbe proprio bene…

“Il piacere dell’orto” (Slow Food editore) è diviso in quattro sezioni in cui vengono sviluppati temi riguardanti vari aspetti legati al mondo dell’orticoltura. Si parte dalle caratteristiche dell’orto tradizionale, passando per quelle di un orto decorativo o urbano, per arrivare alla sua funzione educativa. La lettura è molto piacevole e tanti sono gli spunti per chi vuole avvicinarsi all’interessantissimo mondo dell’orticoltura sostenibile e approfondire le tematiche della qualità alimentare e del consumo consapevole…

Nel libro viene presentato anche il progetto “Orto in Condotta”, iniziativa di sensibilizzazione dell’associazione Slow Food, che si sviluppa nell’ambito della realtà della scuola. Molto interessanti le schede in cui vengono descritte le attività ludiche che gli educatori possono proporre ai più giovani.

La parte del libro che ho praticamente divorato, essendo quella che mi interessa maggiormente, è quella in cui vengono descritti alcuni progetti di coltivazione di ortaggi in vaso. E’ stato automatico, leggendo le informazioni sull’esposizione che i diversi ortaggi prediligono, stabilire il punto del mio balcone dove andrò a posizionare il mio mini orto e gli ortaggi che vi coltiverò. Ciò che sicuramente non mancherà, saranno la lattuga e i pomodori: sono gli ortaggi che in casa mia si consumano di più…

Nella parte finale del libro è inserita anche una guida alla scelta degli ortaggi basata sulle diverse esigenze pedoclimatiche. Può essere sicuramente un valido riferimento: un minimo di nozioni dobbiamo apprenderle, per non commettere errori grossolani. Dopodichè, possiamo dare libero sfogo alla sperimentazione, che rappresenta, come sostiene anche il mio amico Stefano, la parte più divertente!

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